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UICI Macerata – Relazione di fine mandato 2010-2015

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Cari amici, aver lavorato per 5 anni come Presidente di questa associazione è stata un’esperienza unica che custodirò per sempre nel mio cuore. Di certo, ho ricevuto dall’Unione molto di più di quanto in realtà sono riuscito a dare, soprattutto nei momenti più difficili, quando le necessità e le emergenze, anziché travolgerci, sono state lo stimolo per ideare soluzioni che hanno trasformato la sezione di Macerata in uno dei fiori all’occhiello sul panorama nazionale.

Se mi si chiedesse di definire con poche parole questi cinque anni, descriverei il mio mandato come il periodo delle grandi emergenze e il periodo della coerenza con gli obiettivi associativi.

Grandi emergenze

La prima ha riguardato i lavori di ristrutturazione esterna dell’edificio, avviata poche settimane dopo l’inizio del mio mandato. La ristrutturazione si è resa necessaria a seguito di una diffida con la quale il Comune di Macerata dichiarava inagibile l’edificio cui ha sede la nostra Sezione. Per i lavori abbiamo speso 43.000 € circa, pagati in parte con un contributo della sede centrale pari a 10.000 €, in parte con un contibuto della Provincia di Macerata pari a 5.000 €, in parte con contributi liberi provenienti dai soci pari a circa 7.000 € e il resto pagato razionalizzando le spese relative alla gestione delle attività ordinarie e utilizzando la totalità dei fondi accantonati negli anni precedenti.

La seconda emergenza, collegata alla prima, ha riguardato i lavori di ristrutturazione interna dell’ufficio che ha avuto luogo nell’estate 2012. Inizialmente gli interventi avevano lo scopo di arginare l’umidità di risalita che rendeva insalubri gli ambienti della Sezione per una spesa prevista di circa 7.500 €. Durante gli interventi, tuttavia, il geometra incaricato Bruno Simoni ha rilevato delle gravi e pericolose situazioni che carattrizzavano la struttura e l’impiantistica dell’appartamento derivanti dai precedenti lavori di ristrutturazione interna svolti nell’anno 1996, tra cui:

  • Assenza di 3 architravi pertinenti le porte di comunicazione tra i vani interni.
  • Ampie porzioni di muro portante riempite con sabbia e detriti.
  • Ampie porzioni di pareti esterne costruite con mattoni crudi.
  • Impianto elettrico non a norma.

La spesa totale, al termine dei lavori, ammontava a 39.000 € circa; pertanto, trovandomi in una situazione di totale indisponibilità di risorse economiche e dovendo comunque continuare a garantire i servizi ai soci, ho autorizzato il pagamento della prima tranche dei lavori con il fondo di accantonamento TFR dall’allora unica dipendente Beatrice La Rena per una somma di circa 20.000 €. A questo punto, anche alla luce del fatto che nessuna banca ci avrebbe concesso un mutuo, bisognava necessariamente trovare in fretta una soluzione concreta per non incorrere nel “fallimento della Sezione”. Ho deciso così di valorizzare una risorsa che fino a quel momento aveva sempre avuto un ruolo di secondo piano, ovvero l’IRIFOR. L’IRIFOR è un ente senza fini di lucro, istituito nel 1991 dall’Unione Italiana Ciechi Nazionale per svolgere, con piena autonomia scientifica ed amministrativa, attività di studio, di ricerca e di riabilitazione, inerenti la disabilità visiva. Anche la nostra Sezione di Macerata nel 1999 aveva istituito una propria sede IRIFOR che fino a quel momento, però, aveva svolto le proprie attività all’interno dell’Unione, senza essere tuttavia incisiva nel contesto associativo. Forte della mia esperienza come docente online all’Università di Macerata e consapevole della mancanza di adeguati strumenti formativi sul panorama nazionale, ho deciso di istituire un corso di formazione a distanza sulle tematiche relative all’inclusione scolastica da parte di alunni con disabilità visiva, sviluppando io stesso la piattaforma e-learning. Il corso ha avuto inizio nel gennaio 2013 con ben 133 iscritti, per un incasso di circa 34.000 € netti. Gran parte di questa somma è stata devoluta dall’IRIFOR di Macerata all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Macerata con la quale è stata pagata la restante parte dei lavori e istituita la piccola ausilioteca nel soggiorno di cui attualmente tutti i soci possono fruire. Considerato il successo del primo corso di formazione, ho deciso di istituire una seconda edizione, grazie alla quale è stato possibile ricostituire per intero e in breve tempo l’accantonamento TFR della dipndente Beatrice La Rena, precedentemente speso per far fronte all’emergenza dei lavori di ristrutturazione interna: un triste preludio a ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi mesi.

La terza emergenza ha riguardato le dimissioni della segretaria Beatrice La Rena presentate al sottoscritto nel dicembre 2013. Beatrice ha collaborato con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Macerata per più di 15 anni; tutti sappiamo molto bene quanto Beatrice si sia spesa per tutti noi soci, molto al di là di quanto richiesto dal suo contratto di lavoro. Per tale ragione, nonostante la legge prevede 3 mesi di preavviso, ho accettato subito le sue dimissioni per consentirle di non perdere l’offerta di lavoro che gli si era presentata e con la quale avrebbe valorizzato la sua professionalità. Inoltre, sempre in segno di gratitudine, ho provveduto immediatamente alla liquidazione del TFR, nonostante opinioni contrapposte da parte di alcuni consiglieri che suggerivano di procedere fruendo dei tempi previsti dalla legge. Tutto ciò, ha causato un’emergenza: in poche settimane dovevamo trovare un nuovo dipendente  in grado di garantire continuità ai servizi e alle attività quotidiane della sezione.

Nell’individuare il nuovo segretario, ero determinato a non seguire la consuetudine di orientare la scelta verso un profilo professionale riguardante l’area fiscale e della contabilità. Volevo un segretario che rispondesse di più alle esigenze associative quotidiane e alle prospettive future dell’Unione, ovvero:

  • che avesse già esperienza nel settore della disabilità visiva,
  • che conoscesse già, almeno in generale, le dinamiche dell’Unione e dell’IRIFOR,
  • che conoscesse l’inglese,
  • che sapesse lavorare nella progettazione europea,
  • che avesse padronanza nell’utilizzo di strumenti informatici,
  • che potesse avere prospettive all’interno dell’Unione e che non vivesse il suo lavoro come una sorta di meta di passaggio in attesa di trovare qualcosa di migliore, come accaduto per la nostra Beatrice.

Di conseguenza, avrei affidato il settore della contabilità ad uno studio commerciale di livello. La contabilità e la contrattualistica, infatti, rappresentano meno del 10% di tutta l’attività associativa e non sarebbe stata una scelta adeguata pagare un dipendente specializzato in questo settore, magari digiuno sulle problematiche inerenti il mondo della disabilità visiva. Insieme ai colleghi del Consiglio e a Beatrice stessa, abbiamo svolto diversi colloqui, ma nessuno, per ragioni diverse, ci sembrava adeguato. Passavano i giorni e noi non avevamo ancora un nuovo segretario. Ho deciso così di contattare Mariangela Barlotti che aveva già lavorato presso la nostra Sezione, inizialmente con una borsa lavoro della Provincia di Macerata e successivamente come volontaria. In quel momento viveva all’estero; quindi non speravo in una sua risposta positiva che invece dopo pochi giorni è arrivata e dopo circa un mese di affiancamento è divenuta a tutti gli effetti la nostra segretaria. Quanto alla contabilità, abbiamo recentemente affidato l’incarico allo studio commerciale Russo e Associati di Macerata il quale ha revisionato e riorganizzato tutti i documenti inerenti l’intero settore contabile della nostra associazione. La consulenza per la contrattualistica è stata affidata al Ragionier Massimo Moscioni, la cui professionalità ha consentito alla nostra sezione di crescere sotto il profilo dei rapporto con i propri dipendenti e i propri collaboratori.

L’umiltà è il più nobile degli atteggiamenti, ma la vita mi ha insegnato che esiste un limite che l’umiltà non deve mai superare ed è quello della falsa modestia che se contemplata si trasforma in ipocrisia. Una premessa per dire semplicemente che siamo stati bravi a trasformare le necessità in abilità!

La coerenza con gli obiettivi associativi

La pagina di presentazione del sito Internet dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti riporta quanto segue: “L’Unione ha per scopo l’integrazione dei non vedenti e degli ipovedenti nella società, perseguendo l’unità della categoria”. Ebbene, io, in qualità di presidente, ho puntato tutto proprio su questa parola: Integrazione. Questa è una parola che nel nostro caso contiene in sé tanti significati, forse troppi per poterli elencare tutti, ma non importa: elencherò di seguito soltanto quelli che in questi 5 anni hanno guidato questa presidenza.

Integrazione = reciprocità

La reciprocità è un tesoro umano di inestimabile valore; è un terreno fertile ricco di semi. Devo dire, con estrema franchezza, che all’interno della nostra sezione, per fortuna, questo tesoro c’è. Molti di voi, al momento del bisogno, non si sono tirati indietro e questo mi ha più volte riempito di gioia e soddisfazione. Penso ai numerosi contributi economici erogati durante il periodo dei lavori; penso a quanti offrono la loro disponibilità per servire ai tavoli durante le cene al buio; penso a quei rappresentanti di zona che tengono vivo il rapporto con i soci del loro territorio; penso a quanti propongono iniziative; penso a quanti offrono la propria disponibilità per le attività della sezione; penso a quanti settimanalmente svolgono attività di supporto presso gli uffici della nostra sezione; penso a quanti non si sono tirati indietro quando c’era da manifestare per l’ottenimento dei nostri diritti ecc. ecc.

Con altrettanta franchezza, tuttavia, debbo dire che vi sono dei soci i quali vivono il rapporto con l’Unione in maniera diversa. Alcuni di questi, pur avendone la possibilità, non hanno mai supportato l’Unione e non hanno mai aiutato ad organizzare attività e servizi, però, gli stessi, non hanno esitato a chiedere e pretendere supporto quando ne avevano bisogno, unicamente a fronte del pagamento della tessera. L’Unione non è un sindacato, un patronato, un CAF, un’agenzia ecc. è un’associazione che funziona bene soltanto se ognuno, a seconda del proprio tempo e delle proprie possibilità, apporta il suo contributo, soprattutto in termini umani. La nostra sezione, per garantire i servizi di base, spende circa 22.000 euro all’anno, a fronte di circa 7.000 euro acquisiti dai tesseramenti. Come pensate che siamo riusciti a trovare le altre risorse? Le risorse si acquisiscono realizzando progetti, supportando le iniziative, offrendo il proprio aiuto in sezione… Soltanto in questo modo si costruisce una rete di rapporti efficiente che poi garantirà, ovviamente, un ritorno a ciascuno in termini di servizi e supporto. Abbiamo infatti ideato uno slogan che è al centro del concetto di reciprocità, ovvero: l’Unione c’è sempre quando ne hai bisogno, ma l’Unione ha anche bisogno di te.

Forse vi sembrerà strano leggere queste parole, ma per me è importante dare a tutti voi questo messaggio di invito a considerare l’Unione come un’associazione a tutti gli effetti, dove ognuno dà ciò che può e chiede ciò di cui ha bisogno.

A mio parere, è questo il vero processo di reciprocità e senza reciprocità non c’è integrazione. Ciò dovrebbe attuarsi, in generale, ad ogni livello e in ogni settore della società: se un essere umano non è predisposto a dare qualcosa non può considerarsi integrato; pertanto il cieco o l’ipovedente che viene in sezione solo quando ha bisogno e non per offrire la propria disponibilità non può dirsi integrato neppure nella società in cui vive.

Tale principio è stato preso come base per ogni mia scelta, durante tutti i 5 anni, rompendo definitivamente l’idea secondo cui “si paga la tessera, quindi si pretende un servizio”.

Integrazione = cultura

Non mi riferisco in senso stretto alla cultura delle persone con disabilità visiva, sulla quale comunque abbiamo lavorato, ma alla cultura che la società ha verso i ciechi e gli ipovedenti, poiché ciechi e ipovedenti non possono considerarsi integrati fino a quando la società in cui vivono non è pronta a conoscerli e soprattutto a conoscere i loro limiti e le loro potenzialità.

Ribadendo, dunque, quanto espresso nelle righe precedenti, l’Unione non è un sindacato, un patronato, un CAF, un’agenzia ecc. è un’associazione che oltre ad offrire servizi e supporto ai propri associati, ne migliora la qualità della vita lavorando sulla società di tutto il territorio di competenza. L’inclusione sociale di una persona con disabilità visiva non dipende da quanto è alta l’indennità o la pensione, non dipende soltanto da quante ore di accompagnamento ha a disposizione: dipende prima di tutto da come si è considerati dal resto della società.

A tal fine, durante questi 5 anni, abbiamo intrapreso una serie di iniziative per far conoscere alla società i limiti e le potenzialità delle persone con disabilità visiva. Non è un lavoro semplice: ci vogliono anni per sensibilizzare una società intera, ma intanto noi abbiamo intrapreso questo cammino e lo abbiamo fatto nella maniera più determinata possibile, lavorando sia sugli adulti di oggi che sugli adulti di domani.

Integrazione = dignità

Un’associazione che non ha dignità non può pretendere di dialogare con le istituzioni per promuovere l’integrazione dei propri soci. Inoltre, un’associazione che non ha dignità rende indegni anche i propri soci. Parole forti, lo so, ma purtroppo neppure la nostra associazione era indenne da scelte che stavano compromettendo, con il passare del tempo, la nostra dignità e la nostra immagine nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

Prima situazione fra tutte, la convenzione con la Compagnia Dimensione ArteTeatro, la quale prevedeva, da parte della Compagnia stessa, un pagamento di 4.200 euro all’Unione, a fronte di un patrocinio per 3 spettacoli teatrali. Si trattava di certo di una fonte di finanziamento non indifferente, ma, ultimamente, le modalità con cui gli operatori della Compagnia proponevano i biglietti, tramite operazioni porta a porta, era inaccettabile! Una volta hanno chiamato persino a casa mia, proponendo l’acquisto dei biglietti al fine di aiutare “bambini non vedenti emarginati e in difficoltà”. Altre segnalazioni analoghe sono giunte da parte di cittadini che hanno chiesto spiegazioni alla nostra segreteria. Ebbene, come Presidente ho deciso di non vendere la dignità dei ciechi per 4.200 € all’anno, rescindendo così il contratto con la Compagnia.

Un’altra situazione che stava compromettendo la dignità della nostra associazione nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni riguardava le modalità che regolavano i rapporti di lavoro tra l’Unione e gli operatori del servizio di accompagnamento a Macerata. Le operatrici del servizio di accompagnamento, a fronte delle loro prestazioni, ricevevano dei buoni INPS (i cosiddetti voucher). Tale situazione era inaccettabile per diverse ragioni che preferisco non illustrare in questo documento; pertanto, dopo una forte opposizione da parte di alcuni consiglieri, ho preteso che fossero cambiate le modalità, assumendo le tre operatrici a tempo indeterminato con un regolare contratto di lavoro, contratti che sono stati individuati dal nostro neo-consulente del lavoro. Ciò ha portato inevitabilmente ad una lieve riduzione delle ore di servizio, ma la scelta si è resa necessaria, sia ai fini del rispetto della legge, sia ai fini dell’immagine che l’Unione dà di sé nei confronti delle istituzioni.

Ultima situazione: la frequente confusione tra prestazioni professionali (che giustamente debbono essere retribuite) e prestazioni a titolo volontario e gratuito. Ho preteso che il dipendente lavori esattamente per il monte ore previsto dal contratto ed ogni straordinario deve essere pagato.

Riflessioni finali e prospettive future

Il 30 aprile 2009 ho accettato la carica di Presidente per due importanti ragioni:

  1. Restituire all’Unione ciò che mi aveva dato.
  2. Entusiasmo di intraprendere un’attività che mi avrebbe sicuramente arricchito in termini umani.

Durante questi 5 anni ho sempre cercato di dare il massimo, anche se forse, a volte, non sono stato all’altezza delle vostre aspettative. Dopotutto la perfezione non è umana: io ho cercato di operare dando alla Sezione una mia personale impronta, basata sulla coerenza con gli obiettivi associativi, sulla dinamicità e sull’innovazione. Ho esercitato il mio ruolo di Presidente fino in fondo e senza particolari compromessi, consapevole da un lato della natura democratica della nostra associazione, ma dall’altro anche delle responsabilità che una presidenza comporta e questo spesso mi ha indotto a prendere decisioni drastiche, a volte in contrasto con le opinioni generali del Consiglio, soprattutto nei momenti di emergenza.

C’è chi dice che sono stato un presidente troppo autoritario e c’è chi dice che non lo sono stato abbastanza. Come appena detto, ho cercato un equilibrio. Di certo rimpiango di non aver allestito l’ambulatorio oculistico che vi avevo promesso nella scorsa assemblea, ma le opposizioni da parte di alcuni consiglieri erano tali che non me la sono sentita di fare un atto di forza. L’ambulatorio avrebbe sottratto una stanza ai già angusti locali dei nostri uffici ed io ho rispettato questa riflessione, anche se non l’ho pienamente condivisa. Magari l’ambulatorio lo realizzerà il nuovo presidente, al quale – se richiesto – saprò dare gli opportuni suggerimeni su come reperire i relativi finanziamenti.

Durante questi 5 anni, per il bene della Sezione, ho compromesso anche delle amicizie con persone a cui sono molto legato, anteponendo i doveri di un presidente ai sentimenti di un essere umano. Nelle mie azioni, ho sempre anteposto il bene della Sezione a qualsiasi altra cosa e spero – almeno su questo – di meritare la vostra gratitudine.

Il mio più grande difetto? Sicuramente quello di essere stato fisicamente poco presente in sezione, ma dovendomi occupare di molti settori all’interno dell’Unione e soprattutto abitando a 35km di distanza, non era poi così facile per me. Capisco che ciò abbia avuto un impatto negativo, soprattutto per i soci abituati, come avveniva in precedente, ad avere un presidente presente in sezione quasi tutti i giorni.

In questi 5 anni, sono stati moltissimi i momenti di soddisfazione che ho potuto condividere con voi soci. Non abbiamo avuto manna dal cielo: ogni successo è costato lavoro e sacrifici, sia per me, sia per gli altri membri del Consiglio, sia per tutti coloro che in questi anni ci sono stati vicini; d’altro canto, ogni sconfitta ha sempre rappresentato una risorsa da cui attingere per poter migliorare nel futuro.

Io e i miei colleghi consiglieri lasciamo una Sezione a posto sotto il profilo economico, funzionale, ben radicata nel territorio e soprattutto rinnovata: per cui i futuri amministratori non troveranno brutte sorprese.

Ora penso veramente di avervi detto quasi tutto.

Una sola ultima comunicazione resta da fare: Alle elezioni del 22 marzo prossimo per il rinnovo delle cariche associative non ripresenterò la mia candidatura. A chi mi chiede le ragioni di questa scelta, rispondo che esse possono essere facilmente trovate all’interno di questa comunicazione.

A chi mi chiede chi sarà il mio successore, rispondo non lo so. Il mio obiettivo adesso non è quello di scegliere un successore da guidare, ma di tornare a fare il volontario come ho fatto da quando avevo vent’anni, nel rispetto delle scelte dei nuovi consiglieri e del nuovo Presidente che tra qualche giorno eleggeremo insieme.

Vi abbraccio tutti,

Mirko.

Relazione morale 2014

Nel rispetto degli obiettivi statutari, riporto di seguito la sintesi delle altre attività straordinarie, dal 2010 al 2015. Nello specifico, le attività straordinarie riguardano tutte quelle iniziative che la nostra sezione attua in aggiunta al supporto e ai servizi quotidiani erogati ai soci, ovvero:

  • Passaggio dalla contabilità di tesoreria alla contabilità semplificata, per snellire le procedure amministrative della nostra segreteria.
  • Lavori di ristrutturazione esterna ed interna dell’edificio, con relativa messa a norma degli impianti ed installazione dell’impianto di deumidificazione.
  • Sostituzione dei precedenti corpi illuminanti con dispositivi adeguati alle diverse esigenze legate all’ipovisione.
  • Stipulazine di contratti di lavoro dipendente per le 3 operatrici che svolgono il servizio di accompagnamento finanziato dal Comune di Macerata.
  • Realizzazione del sito web interattivo dove è possibile consultare notizie in tempo reale e prenotare serivizi direttamente online, tra cui: accompagnamento in tutto il territorio provinciale, consulenza tiflodidattica per le scuole, assistenza informatica diretta, accesso al libro parlato ecc.
  • 11 Corsi di informatica e tecnologie assistive ad accesso gratuito, riservati ai soci nei quali corsi sono state trattate tematiche relative all’utilizzo dei sistemi operativi Microsoft Windows, OSX (Macintosh) e iOS (Ipad e Iphone).
  • Allestimento dell’ausilioteca (presso la sala d’ingresso della Sezione), contenente: postazione informatica (PC, screen reader, sintesi vocale di ultima generazione, screen magnifier, sistema ICR, monitor 40 pollici, software LAMBDA, display Braille, iPad) e vetrina luminosa contenente ausili tiflodidattici, ausili per l’autonomia domestica, giochi ed altro materiale tiflologico innovativo. Lo scopo di tutto ciò è quello di consentire ai soci di sperimentare direttamente gli ausili prima di acquistarli.
  • Rinnovo totale degli strumenti informatici, allestimento della rete e trasferimento dell’intera banca dati su cloud Google (a partire dal 1/1/2014).
  • Partecipazione a 5 progetti di scambio internazionale per gli studenti soci della nostra sezione.
  • Segreteria telefonica interattiva, attraverso cui è possibile ascoltare notizie e prenotare servizi.
  • Corsi individuali agli alunni soci e ai loro insegnanti sull’utilizzo di strumenti tiflodidattici specifici, a seconda delle singole esigenze.
  • Attività di monitoraggio per conoscenza approfondita delle problematiche relative ai nostri alunni con disabilità visiva e la messa a punto di progetti riabilitativi individualizzati, per tutti i soci, in collaborazione con IRIFOR Macerata.
  • Riorganizzazione totale del Servizio di Consulenza Tiflodidattica, erogato dalla nostra sezione in maniera individuale, senza essere più legati al centro tiflodidattico di Pesaro che non riusciva a garantire un suppoto adeguato alle esigenze dei nostria alunni.
  • Audio descrizione dell’Opera Lirica e partecipazione a progetti di sviluppo dell’accessibilità al patrimonio multimediale, in collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata.
  • Istituzione della Newsletter Cronache Maceratesi, attraverso cui tutti i soci ricevono notizie quotidianamente.
  • Istituzione della Newsletter UIC Scuola, attraverso cui genitori, insegnanti, istruttori, alunni e personale UIC possono dialogare tra loro.
  • Stipula dell’accordo con il patronato AMNIL per la fornitura di servizi di assistenza fiscale gratuita, riservata a soci e familiari di soci della Sezione.
  • Istituzione del servizio di accompagnamento in convenzione, su tutto il territorio provinciale con le seguenti associazioni: Croce Rossa di Macerata, Croce Rossa di Camerino, Croce Rossa di Cingoli e Croce verde di Civitanova Marche. Nonostante numerosi tentativi, non siamo purtroppo ancora riusciti a convenzionarci con analoga associazione per la copertura del territorio di Recanati.
  • Distinzione definitiva tra UICI Macerata e IRIFOR Macerata, secondo cui l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti adempirà ai doveri associativi (tutela e assistenza), mentre l’IRIFOR si occuperò unicamente di formazione, ricerca e riabilitazione. I due enti dispongono dunque di segreterie distinte, ambienti distinti, conti economici distinti e siti web distinti.
  • Iniziative di sensibilizzazione a tutela delle persone con disabilità visiva oggetto di denunce sulla loro condizione visiva poi dimostratesi infondate dal magistrato.
  • Corsi di formazione online. A seguito di una analisi di mercato condotta personalmente in merito alle esigenze formative del personale scolastico che opera con alunni ciechi e ipovedenti, l’IRIFOR di Macerata ha istituito 5 corsi di formazione a distanza in materia di tiflologia per l’inclusione scolastica, attraverso una efficiente piattaforma e-learning progettata da Mirko Montecchiani.
  • Costante dialogo con istituzioni e aziende di vario genere per far conoscere limiti e potenzialità delle persone con disabilità visiva, il livello di accessibilità a prodotti e servizi sia sempre maggiore, soprattutto nell’ambito della mobilità e dell’accesso all’informazione.
  • 16 cene al buio (di cui 13 a Macerata, 2 a Matelica e 1 a Cingoli, finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle potenzialità dei disabili visivi.
  • 15 Progetti ‘Sperimentare l’Handicap’ nelle scuole di tutto il territorio provinciale, in cui più di 650 alunni, in totale, hanno avuto modo di sperimentare la disabilità visiva attraverso giochi e attività didattiche.
  • 2 percorsi sensoriali al buio, aperti a tutti.
  • Partecipazione alla ‘Notte dell’opera’ di Macerata attraverso l’istituzione di un percorso sensoriale al buio, aperto a tutti i cittadini.
  • Partecipazione all’udienza privata del Papa (18 settembre 2013).
  • 6 laboratori didattici, dedicati agli alunni con disabilità visiva.
  • Laboratorio di trucco, ad accesso gratuito, rivolto alle socie.
  • Training di immersione al lago di Cingoli, ad accesso gratuito, dedicata a tutti i soci.
  • Percorso gratuito di sostegno e crescita per genitori, finalizzato a supportare i genitori nell’affrontare le problematiche dei loro figli con disabilità visiva.
  • Dimostrzioni sul gioco del Torbal, presso le scuole della Provincia di Macerata.

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  • dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

L’interessato ha diritto di ottenere:

  • l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
  • la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
  • l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato;
  • la portabilità dei dati.

L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:

  • per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
  • al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

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